Il decreto contribuisce a rendere più chiari i criteri di valutazione necessari per diventare docente nella “nuova” Scuola maggiore, nata nel 1923 e riformata nei suoi programmi pedagogici nel 1936. Sono in questo senso un tassello importante nel percorso che dà a questa scuola una sua fisionomia e peculiarità che sarebbe durata fino alla confluenza delle scuole maggiori nella Scuola media. Da notare che tra le materie obbligatorie d’esame c’è il francese, che appena tre anni prima è diventato lingua obbligatoria nelle Scuole maggiori. E’ da qui che prende avvio una centralità del francese nel curricolo linguistico della scuola ticinese che dura fino ad oggi.
Archivi categoria: Formazione dei docenti
La formazione dei docenti in Ticino è affidata, nel corso della storia, a diverse scuole e istituzioni. Alcune di queste hanno le caratteristiche di una scuola del settore secondario II (e quindi i relativi programmi appaiono anche in quella categoria), altri invece no.
Decreto legislativo sul riordinamento degli studi magistrali (1930) e relativo decreto esecutivo
Il decreto, che modifica diverse leggi e regolamenti relativi alla formazione e agli esami professionali dei docenti, riorganizza in particolare la Scuola magistrale in maniera abbastanza significativa. Il perno dell’intera riforma è però il nuovo criterio di ammissione alla Scuola magistrale: si accede ormai solo a partire dal ginnasio e non più dalla scuola maggiore.
Il decreto regolamenta inoltre in maniera più rigorosa il settore delle scuole magistrali non cantonali, che difatti nel giro di pochi anni perderanno l’importanza che sino a quel momento hanno avuto come alternativa alla Magistrale cantonale soprattutto per le ragazze.
Un decreto esecutivo regolamenta gli aspetti operativi e le disposizioni transitorie.
Regolamento dei convitti della Scuola magistrale (1945)
Questo documento ci dà un’idea abbastanza precisa di quella che era la formazione “seminariale” dei docenti in Svizzera in un periodo che copre, nel caso del Ticino, l’ultimo quarto dell’Otto- e i primi tre quarti del Novecento: il futuro maestro e la futura maestra si formano in una scuola nella quale devono obbligatoriamente abitare in regime di internato, lontano dalla propria famiglia. La scuola di formazione, in altre parole, vuole plasmare il/la giovane non solo nei tempi di lezione o di tirocinio, ma anche nel tempo libero.
E’ anche contro la rigidità di questo regolamento che si rivolgerà la protesta delle studentesse e degli studenti della Magistrale nel 1968
Programma della Scuola magistrale (1873)
Il titolo definisce “sperimentale” questi programmi, con i quali apre la sua attività la Scuola magistrale che sostituisce i corsi di metodica.
Regolamento della Scuola magistrale (1873)
Diretta conseguenza dell’approvazione della legge sulla Scuola magistrale (1873), questo regolamento è la traduzione pratica della prevista istituzione di un istituto di formazione per i maestri e le maestre, con sede a Pollegio. Regola numerosi aspetti della vita dell’istituto, dalla vita nei convitti (maschile e femminile) alla biblioteca, dalle mansioni di direzione e corpo docente fino ai diritti e doveri di studenti e studentesse.
Legge sull’istituzione della Scuola Magistrale cantonale (1873)
Con questa legge la formazione dei docenti in Ticino passa dalla fase della “protoformazione” (corsi di breve durata, manuali di metodica, esami di cultura generale) a quella istituzionale in un’apposito istituto di formazione. Il Ticino, tra gli ultimi Cantoni in Svizzera a dotarsi di un istituto di questo tipo, adotta il modello seminariale allora già molto diffuso nei Cantoni a nord delle Alpi. Come menzionato nella legge, la sede della nuova scuola sarà inizialmente Pollegio, da dove la scuola verrà poi trasferita a Locarno, a San Francesco, dove ancora oggi ha sede il Dipartimento Formazione e apprendimento della SUPSI.
Decreto per corso di ripetizione ai docenti delle scuole primarie (1897)
Il documento stabilisce il principio di un regolare aggiornamento, per i docenti di scuola elementare, attraverso cosiddetti “corsi di ripetizione” (l’analogia con una terminologia militare non è forse del tutto involontaria). Da notare che a designare i docenti che devono seguire il corso è l’ispettore.
Programma esperimentale per la Scuola normale (1893)
Il documento contiene i programmi per le Scuole normali maschile e femminile ed è del periodo in cui la Scuola normale stava vivendo un importante processo di rinnovamento. La scuola maschile era diretta, fino al 1900, dal sacerdote Luigi Imperatori il quale, coadiuvato dal vicedirettore Francesco Gianini che era anche il professore di didattica, stava dando alla scuola di formazione dei docenti in Ticino l’impronta di un istituto all’altezza di un periodo di grandi riforme pedagogiche. Analogo discorso si può fare per la Scuola normale femminile diretta per un ventennio (fino al 1912) dalla direttrice Martina Martinoni, anche lei una figura di spicco della scuola ticinese tra Otto- e Novecento.
Programmi della scuola magistrale (sezione C che prepara le maestre di economia domestica), 1978
Questo programma è rimasto in vigore dal 1977 al 1986, in un periodo in cui la Scuola magistrale formava oltre a maestre e maestri anche le docenti di economia domestica.
Regolamento per il corso pedagogico annesso al liceo cantonale (1912)
Con questo documento si stabilisce il Corso pedagogico, che nelle intenzioni del legislastore doveva fornire una possibilità di ulteriore formazione culturale ai diplomati della Scuola magistrale di Locarno. Annesso al liceo cantonale, il corso non ebbe mai molta fortuna e fu soppresso nel 1931.