Il documento dà una buona idea di quella che era la cultura scolastica e professionale prevista per i giovani che affrontavano le formazioni nelle professioni dell’artigianato e dell’industria.
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Programma del Centro scolastico per le industrie artistiche (1978)
Il documento dà una buona idea di quella che era la cultura scolastica e professionale prevista per i giovani che affrontavano le formazioni nelle professioni dell’industria grafica e dell’artigianato.
Programmi delle Scuole professionali commerciali (1978)
Questo programma dà una buona idea di quella che era la formazione culturale e professionale prevista per impiegati di commercio e venditori negli anni ’70 del secolo scorso.
Regolamento per gli asili d’infanzia (1903)
Nel 1897 era stata istituita in Ticino la figura dell’ispettrice degli asili e nello stesso anno era stato emanato un programma. Con questo regolamento si conclude la prima fase di costruzione di un impianto normativo per il settore che oggi conosciamo come scuola dell’infanzia.
Una traduzione milanese del “Metodo” di Bell/Lancaster (1816)
Il giovane Canton Ticino non ha mai prescritto il “mutuo insegnamento” come metodo nelle sue scuole. Vi era però un vivo interesse per questo approccio all’insegnamento (anche da parte di Stefano Franscini), e quindi è probabile che questa traduzione dei suoi testi fondanti, stampata a Milano nel 1816, abbia avuto una discreta circolazione anche in Ticino.
“Per i nostri cari bimbi”(1898): il primo manuale per gli asili ticinesi
“Raccomandata dal Lod. Dip. di Pubblica Educazione”, questa opera è il primo testo per gli asili del Canton Ticino e va letta nel contesto dei primi programmi degli asili ticinesi, dell’anno precedente. L’autrice, Lauretta Rensi-Perucchi, dal 1897 al 1907 è stata la prima ispettrice degli asili del Cantone.
Lauretta Rensi-Perucchi è stata un personaggio importante per la storia del nostro Cantone anche al di là della sua funzione. Nel 1956 Ernesto Pelloni le dedica una biografia che oggi va letta con spirito critico ma fornisce un’idea di come il percorso intellettuale della Rensi-Perucchi tra Italia e Svizzera venisse seguito con interesse anche in Ticino.
Programmi della Scuola normale del 1903 (e modifiche del 1907)
Questo documento segna la definitiva conversione della Scuola normale ticinese alla moderna pedagogia. Non a caso nella prefazione si fa riferimento al volume di Luigi Credaro, La pedagogia di Herbart (1900): il pedagogista italiano e futuro ministro della pubblica istruzione del Regno d’Italia era stato per diversi anni esperto esterno agli esami a Locarno.
Proponiamo qui il documento del 1903 e una sua successiva riedizione (identica) del 1912 (riprodotta con OCR). Quest’ultima contiene anche le modifiche che il Consiglio di Stato ha apportato nel 1907.
Ristampa del 1912 con allegato sulle modifiche del 1907 (con OCR)
Programmi liceali del 1982
Approvati nel 1982, questi programmi ci fanno vedere lo stato degli anni ’80 prima della Riforma degli studi liceali.
Programmi dei Ginnasi del 1977
Questi programmi sono gli ultimi del ginnasio prima della definitiva entrata in funzione su tutto il territorio cantonale della Scuola media. Il loro “successore” è dunque in un certo senso il programma delle Scuole medie del 1984. Si noterà che questi programmi sono entrati in vigore ben tre anni dopo che il Gran Consiglio aveva già deciso che i ginnasi sarebbero stati convogliati nella Scuola media.
Nell’introduzione al testo leggiamo che esso sostituisce i programmi del 1964. In realtà nel 1964 era iniziato un lento processo di costante aggiornamento dei programmi del 1959 (vedi programmi del ginnasio del 1959) che si inseriva anche nel più ampio processo che avrebbe portato, nel 1974, verso l’istituzione della Scuola media.
Programma del Corso pedagogico del 1924
Il Corso pedagogico, annesso al Liceo cantonale, aveva lo scopo di dare una formazione culturale di livello superiore a maestre e maestri precedentemente formati nella scuola magistrale. Fu soppresso già nel 1931 per mancanza di iscritti. Il programma non prevedeva differenziazioni di genere e non prescriveva libri di testo.