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“Disposizioni attualmente in vigore” per i convitti e le mense della Scuola magistrale: un documento del 1970

Il dattiloscritto, del 1970, è frutto della riforma della Scuola magistrale dopo le contestazioni del 1968. Esso propone il regolamento del 1960 – a sua volta frutto di un necessario adattamento dei precedenti regolamenti alla Legge scolastica del 1958 – insieme a una serie di considerazioni sullo stato delle norme concernenti convitti, mense e doposcuola nella Scuola Magistrale e in altre scuole cantonali.

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Riforma del ciclo d’orientamento della Scuola media (1987)

Nel 1987 il secondo ciclo della Scuolla media (detto “di orientamento” e comprendente la terza e la quarta) viene riformato dopo dopo che una sperimentazione ha dato esito positivo. In particolare si sostituiscono le sezioni A e B con dei corsi “a livello” nelle materie matematica, tedesco e francese. Il concreto funzionamento della riforma è spiegato in questo opuscoletto, destinato allora alle allieve e agli allievi di terza, ma anche alle loro famiglie. 

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Regolamento per le scuole del Comune di Lugano (1908)

Il documento è un esempio di come i Comuni regolamentano autonomamente, nel quadro dato dalle leggi cantonali, le proprie scuole rispetto a molte questioni, dalle mansioni richieste ai docenti e alle docenti alla nomina o meno di una Direzione.  Può oggi sembrare sorprendente che persino constatare che tale autonomia potesse comprendere persino il diritto di non pagare lo stipendio durante le vacanze estive o l’affidamento delle materie speciali a docenti sprovvisti della necessaria formazione.

Il documento è anche una traccia interessante delle iniziative dei Comuni nel settore delle formazioni professionali: il documento non regolamento solo le scuole elementari della città di Lugano ma anche la Scuola professionale femminile, nata per iniziativa della città. 

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Uno strumento per la formazione dei docenti: la Nuova maniera di disegnare alla lavagna di Francesco Ghirotti

Il testo, pubblicato a Milano all’inizio del Novecdento (probabilmente nel 1912), è uno strumento molto originale per la formazione dei docenti: propone per gli studenti delle Scuole normali italiane una formazione a questo particolare strumento didattico. Il volumetto è arrivato a un numero molto alto di ristampe, tant’è vero che la copia che qui presentiamo è la 35a edizione “conforme ai nuovi programmi governativi” (cioè della Riforma Gentile del 1923). Da notare che questa copia reca il timbro della Mostra didattica permanente della Magistrale di Locarno (dove evidentemente veniva conservata) e un ex libris della cartolibreria Romerio di Locarno (che evidentemente lo vendeva). Tutti indizi di una sua diffusione nel nostro Cantone. 

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Catalogo della Biblioteca della scuola di arti e mestieri (1921-1929)

In Ticino, le scuole di arti e mestieri esistevano ben prima della loro istituzione come scuole cantonali (vedi il Decreto sull’istituzione di scuole di arti e mestieri). Sorte per iniziativa dei Comuni, queste scuole (in particolare quella di Bellinzona, del 1908, e la scuola dei capomastri di Lugano, nata nel 1915, ma anche quella femminile di Lugano, che risale al 1907) offrivano importanti sbocchi a chi aveva terminato la scuola dell’obbligo.

Il catalogo della Biblioteca circolante “per le scuole e i corsi di disegno professionale d’Arti e Mestieri” offre interessanti informazioni sulla dotazione in testi di una di queste scuole. Vi sono catalogati testi degli anni’20.

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Decreto legislativo sulla Nomina dei docenti nelle tre Scuole superiori del Cantone (1927)

Con questo decreto il Gran Consiglio ha voluto, per la prima volta, legiferare sui titoli e sulla formazione dei docenti delle Scuole medie superiori ma soprattutto su come verificarle e certificarle. Il provvedimento non deve aver fatto l’unanimità se si considera che nel 1929 una mozione parlamentare ne chiese l’abolizione. Il decreto però rimase in vigore e i suoi contenuti vennero poi incorporati nella legge scolastica del 1958.

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Progetto di rifusione e riforma delle leggi scolastiche (1858)

Il documento ci racconta una tappa del percorso che porterà verso la legge scolastica del 1864 (vedi) e del ruolo del Consiglio di pubblica educazione come “cabina di regia” e motore del processo di costruzione del sistema scolastico in epoca liberale.  Firmato dal Consigliere di Stato Pietro Peri, il progetto propone alcune riforme (ad esempio la durata di tutte le scuole di 9 o 10 mesi) che probabilmente erano troppo ambizione per i tempi. Non è mai arrivato essere discusso in Parlamento. 

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Regolamento e programmi dei ginnasi e delle scuole industriali (1855)

Con questo regolamento viene organizzato un settore di scuole postelementari che dovevano contribuire a dare una possibilità di istruzione superiore (in parte con finalità professionalizzanti) a molti giovani (di sesso maschile: l’istruzione professionale per le donne vedrà la luce solo alcuni decenni più tardi). Il regolamento contiene dettagliate disposizione sul funzionamento delle direzioni, sul ruolo dei docenti, su diritti e doveri degli studenti e sulle condizioni di ammissione alle scuole. Infine indica anche le materie d’insegnamento. 

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