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Catalogo della Biblioteca della scuola di arti e mestieri (1921-1929)

In Ticino, le scuole di arti e mestieri esistevano ben prima della loro istituzione come scuole cantonali (vedi il Decreto sull’istituzione di scuole di arti e mestieri). Sorte per iniziativa dei Comuni, queste scuole (in particolare quella di Bellinzona, del 1908, e la scuola dei capomastri di Lugano, nata nel 1915, ma anche quella femminile di Lugano, che risale al 1907) offrivano importanti sbocchi a chi aveva terminato la scuola dell’obbligo.

Il catalogo della Biblioteca circolante “per le scuole e i corsi di disegno professionale d’Arti e Mestieri” offre interessanti informazioni sulla dotazione in testi di una di queste scuole. Vi sono catalogati testi degli anni’20.

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Decreto legislativo sulla Nomina dei docenti nelle tre Scuole superiori del Cantone (1927)

Con questo decreto il Gran Consiglio ha voluto, per la prima volta, legiferare sui titoli e sulla formazione dei docenti delle Scuole medie superiori ma soprattutto su come verificarle e certificarle. Il provvedimento non deve aver fatto l’unanimità se si considera che nel 1929 una mozione parlamentare ne chiese l’abolizione. Il decreto però rimase in vigore e i suoi contenuti vennero poi incorporati nella legge scolastica del 1958.

Decreto in pdf

Progetto di rifusione e riforma delle leggi scolastiche (1858)

Il documento ci racconta una tappa del percorso che porterà verso la legge scolastica del 1864 (vedi) e del ruolo del Consiglio di pubblica educazione come “cabina di regia” e motore del processo di costruzione del sistema scolastico in epoca liberale.  Firmato dal Consigliere di Stato Pietro Peri, il progetto propone alcune riforme (ad esempio la durata di tutte le scuole di 9 o 10 mesi) che probabilmente erano troppo ambizione per i tempi. Non è mai arrivato essere discusso in Parlamento. 

Progetto di legge in pdf

Regolamento e programmi dei ginnasi e delle scuole industriali (1855)

Con questo regolamento viene organizzato un settore di scuole postelementari che dovevano contribuire a dare una possibilità di istruzione superiore (in parte con finalità professionalizzanti) a molti giovani (di sesso maschile: l’istruzione professionale per le donne vedrà la luce solo alcuni decenni più tardi). Il regolamento contiene dettagliate disposizione sul funzionamento delle direzioni, sul ruolo dei docenti, su diritti e doveri degli studenti e sulle condizioni di ammissione alle scuole. Infine indica anche le materie d’insegnamento. 

Regolamento in pdf

Legge sull’insegnamento professionale (1912)

Questa legge sarà sostituita appena due anni dopo da un’altra (vedi). Ha però una sua importanza in quanto è la prima legge cantonale su questo importante settore di formazione. Da notare che questa legge contempla tra le scuole professionali anche la Scuola normale. Una particolare attenzione è dedicata anche alle scuole professionali femminili, ai corsi ambulanti di economia domestica e altre forme di istruzione delle ragazze. 

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Il sussidio federale alle scuole del Canton ticino (1931)

Questo intervento legislativo della Confederazione cade in un periodo delicato della storia della scuola in Ticino. Sotto pressione per i tentativi dell’Italia fascista di penetrare nella sua vita culturale e politica, l’unico Cantone totalmente italofono della Svizzera deve far fronte a molteplici difficoltà. Basti pensare alla questione dei libri scolastici, difficile da quando l’Italia ha introdotto, nel 1929, il libro unico di testo (evidentemente incompatibile con i valori democratici della Svizzera) o alla questione degli studi universitari per i ticinesi. Da lì le ragioni di questo intervento legislativo a sostegno della cultura e della lingua del Ticino attraverso una sovvenzione al sistema scolastico. 

Atti parlamentari e scambi epistolari relativi al sussidio federale

Legge sulle scuole di disegno (1845)

Dopo il decreto del 19 maggio 1840, questa legge è il secondo importante atto legislativo sulle scuole di disegno. Essa istituisce in particolare le scuole distrettuali di disegno, scuole che dovrebbero garantire a chi le frequenta una buona formazione professionale. La legge regolamente numerosi dettagli, dalla durata delle scuole alle materie d’insegnamento sino alla paga dei maestri. Anche se la legge in realtà non lo menziona, è sottinteso che la scuola è aperta ai soli giovani di sesso maschile.

Legge nella raccolta generale del 1847 (pp. 325-327)

Una relazione sulla partecipazione delle scuole professionali all’esposizione nazionale di Berna del 1914

Il documento, pubblicato nel 1916, fornisce interessanti informazioni su questa partecipazione, con la quale le scuole di disegno e di arti e mestieri del Ticino si presentarono all’esposizione nazionale. Il contributo ticinese proveniva in particolare dalla scuola di arti decorative di Lugano, dalla scuola superiore di decorazione pittorica e dalla scuola di disegno di Arzo.

Quella di inviare lavori delle scuole alle esposizioni nazionali era una consolidata abitudine: le scuole professionali ticinesi avevano fatto altrettanto in occasione dell’esposizione nazionale del 1896 a Ginevra, e nel 1883 all’esposizione nazionale di Zurigo il Ticino aveva mandato un gran numero di manuali, materiali scolastici e soprattutto quaderni di allievi.

La relazione è opera dell’ispettore delle scuole professionali in Ticino, Luigi Brentani, che nelle conclusioni del testo fornisce anche una serie di considerazioni sulle scuole professionali e sulla situazione in cui questo settore si trova nel periodo della prima Guerra mondiale.

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Le lezioni di Achille Avanzini per il Corso di metodica (1870)

Achille Avanzini era l’ultimo direttore del Corso di metodica e il primo direttore della Scuola magistrale maschile (istituita nel 1873, vedi la sezione sulla Scuola magistrale in questo sito). Il riassunto che in questo manoscritto ci viene proposto delle sue lezioni di pedagogia è un documento di grande importanza perché ci permette di comprendere con molta precisione quale fosse la pedagogia di riferimento per la formazione dei docenti in Ticino in questo periodo dell’Ottocento.

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