Con il programma dei corsi di educazione e di economia domestica del 1905 si venne a creare una nuova formazione per le donne. Poste sotto la sorveglianza del Cantone, queste formazioni offrivano alle ragazze una formazione che comprendeva contenuti che spaziavano dall’anatomia del corpo umano alle scienze dell’alimentazione fino alla puericultura e primi rudimenti di medicina.
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Circolare del 30.10.1844
La circolare del 30.10.1844 non prescrive libri di testo, ma reclama l’uniformità di quest’ultimi. I temi importanti della circolare sono i seguenti: uniformità dei libri di testo, creazione di scuole femminili, durata delle scuole, contratti dei maestri, collaborazione dei municipi, tassa scolastica.
Circolare del 02.11.1846
La circolare del 02.11.1846 tematizza questioni legate a un maggior coinvolgimento dei comuni nella scuola pubblica, alla formazione dei maestri e ai compiti degli ispettori. Di particolare importanza è l’insistenza della circolare sul rispetto del calendario scolastico e sulla richiesta ai comuni di offrire alle bambine anche lezioni di cucito e lavori femminili.
Circolare del 13.11.1848
La circolare del 13.11.1848 affronta numerose tematiche che vanno dall’aumento del numero di scuole all’annosa questione della frequenza a scuola, dal sussidio cantonale ai compiti degli ispettori. Di particolare importanza è la disposizione che riguarda l’istituzione di scuole di ripetizione, serali e festive nei comuni (stabilendo peraltro che le scuole serali possono essere frequentate solo dai maschi).
Programma per le scuole maggiori femminili del 1866
Nonostante un primo tentativo nel 1853, le scuole maggiori femminili hanno avuto uno sviluppo piuttosto lento. Non a caso nell’introduzione di questo programma, il primo, si fa riferimento alla legge scolastica del 1864 e si sottolinea il carattere tutto sommato sperimentale di un programma per un tipo di scuola ancora da consolidare.
Quanto ai contenuti, il programma contiene sì alcune materie tipicamente “femminili” come l’economia domestica e i “lavori femminili”, e che nel disegno si invita a far disegnare “fiori o paesaggi, a seconda della disposizione delle allieve”. Nel contempo però troviamo anche materie come la contabilità (a carattere professionalizzante) e l’educazione civica, a dimostrazione che si tratta comunque di far avere alle ragazze una vera istruzione che andasse oltre il semplice “leggere, scrivere e far di conto”.