Archivi categoria: Scuole professionali

In questa categoria vengono raggruppati i programmi di molte scuole, obbligatorie e postobbligatorie, che non hanno finalità prevalenti di cultura generale ma preparano all’entrata nel mondo del lavoro. La concreta delimitazione dalle scuole del secondario I e II non è sempre agevole perché il loro statuto dipende anche da cambiamenti del sistema educativo nel suo insieme. Questa categoria non comprende la formazione per i docenti.

Regolamento per le scuole del Comune di Lugano (1908)

Il documento è un esempio di come i Comuni regolamentano autonomamente, nel quadro dato dalle leggi cantonali, le proprie scuole rispetto a molte questioni, dalle mansioni richieste ai docenti e alle docenti alla nomina o meno di una Direzione.  Può oggi sembrare sorprendente che persino constatare che tale autonomia potesse comprendere persino il diritto di non pagare lo stipendio durante le vacanze estive o l’affidamento delle materie speciali a docenti sprovvisti della necessaria formazione.

Il documento è anche una traccia interessante delle iniziative dei Comuni nel settore delle formazioni professionali: il documento non regolamento solo le scuole elementari della città di Lugano ma anche la Scuola professionale femminile, nata per iniziativa della città. 

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Catalogo della Biblioteca della scuola di arti e mestieri (1921-1929)

In Ticino, le scuole di arti e mestieri esistevano ben prima della loro istituzione come scuole cantonali (vedi il Decreto sull’istituzione di scuole di arti e mestieri). Sorte per iniziativa dei Comuni, queste scuole (in particolare quella di Bellinzona, del 1908, e la scuola dei capomastri di Lugano, nata nel 1915, ma anche quella femminile di Lugano, che risale al 1907) offrivano importanti sbocchi a chi aveva terminato la scuola dell’obbligo.

Il catalogo della Biblioteca circolante “per le scuole e i corsi di disegno professionale d’Arti e Mestieri” offre interessanti informazioni sulla dotazione in testi di una di queste scuole. Vi sono catalogati testi degli anni’20.

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Legge sull’insegnamento professionale (1912)

Questa legge sarà sostituita appena due anni dopo da un’altra (vedi). Ha però una sua importanza in quanto è la prima legge cantonale su questo importante settore di formazione. Da notare che questa legge contempla tra le scuole professionali anche la Scuola normale. Una particolare attenzione è dedicata anche alle scuole professionali femminili, ai corsi ambulanti di economia domestica e altre forme di istruzione delle ragazze. 

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Legge sulle scuole di disegno (1845)

Dopo il decreto del 19 maggio 1840, questa legge è il secondo importante atto legislativo sulle scuole di disegno. Essa istituisce in particolare le scuole distrettuali di disegno, scuole che dovrebbero garantire a chi le frequenta una buona formazione professionale. La legge regolamente numerosi dettagli, dalla durata delle scuole alle materie d’insegnamento sino alla paga dei maestri. Anche se la legge in realtà non lo menziona, è sottinteso che la scuola è aperta ai soli giovani di sesso maschile.

Legge nella raccolta generale del 1847 (pp. 325-327)

Una relazione sulla partecipazione delle scuole professionali all’esposizione nazionale di Berna del 1914

Il documento, pubblicato nel 1916, fornisce interessanti informazioni su questa partecipazione, con la quale le scuole di disegno e di arti e mestieri del Ticino si presentarono all’esposizione nazionale. Il contributo ticinese proveniva in particolare dalla scuola di arti decorative di Lugano, dalla scuola superiore di decorazione pittorica e dalla scuola di disegno di Arzo.

Quella di inviare lavori delle scuole alle esposizioni nazionali era una consolidata abitudine: le scuole professionali ticinesi avevano fatto altrettanto in occasione dell’esposizione nazionale del 1896 a Ginevra, e nel 1883 all’esposizione nazionale di Zurigo il Ticino aveva mandato un gran numero di manuali, materiali scolastici e soprattutto quaderni di allievi.

La relazione è opera dell’ispettore delle scuole professionali in Ticino, Luigi Brentani, che nelle conclusioni del testo fornisce anche una serie di considerazioni sulle scuole professionali e sulla situazione in cui questo settore si trova nel periodo della prima Guerra mondiale.

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Legge sulle Scuole medie superiori e sulla Scuola tecnica superiore (1982)

Questa legge è di fondamentale importanza per la storia delle scuole postobbligatorie in Ticino negli ultimi due decenni del Novecento. Pone le basi per la nascita della Scuola magistrale biennale postliceale (che in tal modo esce dal settore delle scuole medie superiori) e l’ultima riforma della Scuola tecnica superiore (uno dei nuclei della futura SUPSI). Propone anche un riordinamento dei licei e della Scuola cantonale di commercio.

Oggetto di numerose modifiche, la legge è tuttora in vigore. Qui la versione attualmente in vigore.

Qui la versione del 1982

Decreto legislativo del 19 maggio 1840 sulle scuole di disegno

Con questo decreto il Gran Consiglio dà l’avvio alla fondazione di un tipo di scuole professionali che avrà molto successo in Ticino: le scuole di disegno. Si tratta di scuole che danno una preparazione professionale. Gi previste dal regolamento scolastico del 1832 (vedi) ma mai attuate, queste scuole iniziano dunque a esistere sostanzialmente a partire da quest’anno. Il decreto regolamenta tra altre cose anche l’importo della tassa scolastica, il finanziamento del salario dei maestri e la sorveglianza del buon funzionamento delle scuole.

Decreto nella raccolta generale delle leggi del 1840 (pp. 71-74)

Decreto esecutivo concernente prestiti d’onore e borse di studio (1961)

Con questo decreto, che nasce in applicazione della legge scolastica del 1958 (vedi), il Canton Ticino intraprende un notevole sforzo sulla via dell’equità nell’accesso all’istruzione superiore. In particolare, è interessante notare come il decreto preveda all’art. 2 che “il gettito annuo complessivo delle tasse di iscrizione alle
scuole secondarie e professionali cantonali, è interamente destinato ai
prestiti d’onore, alle borse di studio e alle borse premio”.

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Un esempio di come la formazione professionale si fa sentire: “Le vie del successo di Brentani/Baer” (1927)

In un certo senso, questo manuale, che il direttore dell’Ufficio della formazione professionale, Luigi Brentani, traduce dal tedesco per metterlo a disposizione del settore delle scuole professionali e della formazione degli apprendisti in Ticino, è il primo documento nel quale veniamo a sapere qualcosa sulla formazione “duale” che pure tanta importanza ha nel nostro sistema educativo. Non a caso, come chiarisce il curatore/traduttore nell’Introduzione, il testo è il risultato di un concorso indetto da una grande azienda in Svizzera tedesca.

Il testo affronta tutte le problematiche cui va incontro il giovane (o la giovane) che vuole imparare un mestiere, dalla ricerca di un posto di tirocinio ai saperi necessari per imparare la professione. Troviamo anche lettere-modello per domande d’impiego e informazioni sull’organizzazione delle formazioni professionali in Ticino tra le due Guerre mondiali.

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Decreto relativo allo Statuto della cassa di previdenza dei docenti (1904)

Il documento qui riprodotto documento come lo Stato si sia assunto, a parte dall’inizio del Novecento, una nuova e diversa attenzione ai bisogni previdenziali dei docenti, intervenendo anche direttamente nel finanziamento e fissando per gli insegnanti delle scuole pubbliche l’obbligo di aderire alla Cassa di pensione. Tale intervento è molto duraturo: l’art. 2 del decreto determina che “la Cassa di previdenza non potrà essere sciolta”. Da notare che per la prima volta l’adesione al sistema previdenziale viene offerta anche alle maestre d’asilo, purché laiche: vediamo qui una traccia interessante della costituzione come professione di queste docenti. 

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