Archivi categoria: agricoltura

Regolamento per gli esami magistrali del 1915

Il regolamento disciplina gli esami e le procedure di assunzione per i maestri elementari. Ogni maestro/a che voleva diventare eleggibile come docente in una scuola comunale doveva sottoporsi a questi esami. Dato che in nel periodo dall’ultimo quarto dell’Ottocento fino al 1931 il Ticino conosceva diverse Scuole magistrali private (cfr. in questo sito la Cartografia delle formazioni magistrali), questo documento ha una sua importanza perché fornisce informazioni preziose sullo standard di professionalità che lo Stato richiedeva per queste formazioni.

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Programma per le scuole elementari del 1959

Il programma delle scuole elementari del 1959 (grado di scuola primario), è del periodo 1946-1974.
Per le scuole elementari il programma prescrive: religione, educazione civica e morale, igiene, educazione fisica, educazione tecnica e manuale, lavori femminili, educazione musicale, italiano, calligrafia, scienze, storia, geografia, matematica.
Il programma non prescrive libri di testo. Si tratta di scuole miste. I programmi differenziano quindi per genere per ciò che concerne, per esempio, il lavoro femminile.

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Regolamento per le scuole della Repubblica e Cantone del Ticino (1832)

Il Regolamento per le scuole della Repubblica e Cantone del Ticino, del 28 maggio 1832, è in un certo senso il primo programma scolastico ticinese (periodo 1830-1878). Più che un vero e proprio programma scolastico, esso è però un documento di indirizzo sull’intera organizzazione della scuola, che tratta un po’ tutto dagli aspetti organizzativi (tipici di un regolamento) alle disposizioni sull’obbligo scolastico o sulla sorveglianza delle scuole (che ci si aspetterebbe piuttosto in una legge scolastica) alle indicazioni sulle materie e sui metodi di insegnamento (che sono un tipico contenuto di un programma scolastico).

Il Regolamento non prescrive libri di testo. Esso riguarda sia le scuole elementari che le scuole maggiori e le scuole di disegno (settore primario e secondario I). Le materie d’insegnamento sono: religione, italiano, calligrafia, matematica, buone maniere, lavori femminili, educazione civica, filosofia, geografia, storia, scienze, agricoltura, diritto.

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Programma per i corsi di Economia Domestica 1926

Il Programma per i corsi di Economia Domestica del 1926 è la versione attualizzata di un programma del 1905 (vedi).  Prescrive le seguenti materie: educazione morale, economia (computisteria), scienze, igiene, educazione alimentare, agricoltura, buone maniere. Il programma non prescrive libri di testo. Trattandosi di una scuola femminile, non vi è alcuna differenziazione di genere. Questo programma tradisce fortemente l’influenza dell’ispettrice dei corsi di economia domestica, Erminia Macerati, che ha ricoperto la carica dal 1912 al 1934 ma ha dedicato un periodo molto più lungo all’insegnamento dell’economia domestica. 

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ProgrammI dei corsi di educazione e di economia domestica (1905)

Con il programma dei corsi di educazione e di economia domestica del 1905 si venne a creare una nuova formazione per le donne. Poste sotto la sorveglianza del Cantone, queste formazioni offrivano alle ragazze una formazione che comprendeva contenuti che spaziavano dall’anatomia del corpo umano alle scienze dell’alimentazione fino alla puericultura e primi rudimenti di medicina.

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Circolare del 30.10.1849

La circolare del 30.10.1849, facendo riferimento a numerose altre circolari e leggi dei due decenni precedenti, è come una sorta di regolamento aggiornato del sistema scolastico da numerosi punti di vista. In particolare la  circolare contiene un elenco di tutti i libri la cui circolazione nelle scuole è autorizzata, definisce in maniera particolareggiata le mansioni degli ispettori e i compiti dei sacerdoti (che sono invitati a sorvegliare e incentivare il rispetto dell’obbligo scolastico) e molto altro ancora. Infine la circolare introduce due nuovi insegnamenti nelle scuole: l’istruzione militare dei giovani maschi e il disegno.

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Programma delle scuole minori del 1867

Il programma delle scuole minori, del 1867 (grado di scuola primario), sostituisce quello del 1857. Esso è frutto dello sforzo legislativo culminato nella legge scolastica del 1864. Le materie che prescrive sono le seguenti: religione, italiano, storia, educazione civica, buone maniere, igiene, geografia, matematica, educazione musicale, agricoltura. Il programma prescrive dei libri di testo. Trattandosi di una scuola mista, esso differenzia per genere nelle seguenti materie: lavori femminili, economia domestica e civica.

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Programma per le scuole elementari del 1857

Il programma per le scuole elementari del 1857 (grado di scuola primario), è del periodo 1830-1878. Le materie che prescrive sono: religione, italiano, calligrafia, storia, educazione civica, buone maniere, matematica, economia domestica, educazione musicale, educazione tecnica e manuale, agricoltura. Il programma prescrive libri di testo. Pur essendo programma di una scuola mista, differenzia tra generi nelle seguenti materie: economia domestica, agricoltura e istruzione civica.

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Programma delle scuole elementari del 1894

Questo programma segna da molti punti di vista una svolta nella storia della scuola ticinese.  Con questo documento fa il suo ingresso la pedagogia come disciplina accademica di riferimento nei programmi scolastici in Ticino. Opera del vicedirettore della Scuola normale, Francesco Gianini, e improntato al pensiero pedagogico del “metodo intuitivo”, il programma è oggetto di un’intensa attività di promozione e formazione presso i docenti del Cantone, anche attraverso la pubblicazione di programmazioni-tipo e di articoli nella stampa pedagogica. (Vedi in questo sito la pagina dedicata alle pubblicazioni pedagogiche del Gianini.)

Tra le molte originalità del programma possiamo far notare un canone delle materie diverso da quello tradizionale (ad esempio la calligrafia è abbinata al disegno) e un’idea di curricolo inter- e transdisciplinare di notevole modernità per l’epoca. 

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La diffusione di quanto richiesto dal nuovo programma non doveva essere facile, come dimostra tra l’altro una guida proposta ai docenti dalla loro associazione professionale, la Federazione dei docenti ticinesi.

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