Archivi categoria: agricoltura

Regolamento del Politecnico federale di Zurigo (1873)

Questo documento non è senza importanza per la storia dell’educazione in Svizzera italiana. Ad esempio, determina le modalità di accesso alla Scuola politecnica in un’epoca storica in cui non esistono ancora le ordinanze federali di maturità. Definisce anche le lingue d’insegnamento e le possibilità di recupero del tedesco e del francese per i giovani che vogliono iscriversi nella scuola. Infine definisce anche le materie del “corso preparatorio” di un anno. Peraltro, sebbene il regolamento non lo dica esplicitamente, sono ammesse anche le donne (la prima iscrizione di una donna risale al 1871).

Regolamento in pdf

Due testimoni di una materia oggi dimenticata: i trattatelli agricoli di Antonio Fontana (1823) e Giorgio Bernasconi (1849)

Oggi l’agricolture non è più una materia scolastica, anche se all’epoca dell’Outdoor education si nota un certo interesse per le attività all’aperto. Può allora destare un certo interesse che nella prima metà dell’Ottocento l’agricoltura faceva parte del curricolo scolastico. Si insegnava, come si insegnavano lettura, scrittura e calcolo. In Ticino di questa importanza della materia testimoniano due manuali. Il primo, il Trattenimento di lettura pei fanciulli di campagna, pubblicato nel 1823, è dell’abate Antonio Fontana, un ticinese che aveva fatto carriera nell’amministrazione scolastica della Lombardia austriaca. Il libretto è un curioso tentativo di coniugare le esigenze del libro di letture con quelle della formazione attraverso una sorta di catechismo agricolo. Anche se il testo non ne fa menzione, si ha la sensazione che è rivolto soprattutto ai bambini delle scuole maschili. Il secondo, del sacerdote Giorgio Bernasconi, si intitola Orticoltura per le scuole ticinesi ed è del 1849. Un piccolo trattatello di orticolotura, rivolto in particolare alle bambine delle scuole elementari, che il testo vuole in tal modo preparare al loro ruolo di future madri di famiglia.

Trattenimento di lettura in pdf

Orticoltura per le scuole ticinesi in pdf

Istituzione delle scuole elementari maggiori (1841)

Con il decreto legislativo 26 maggio 1841 e il relativo regolamento applicativo (del 4 novembre 1841) il Ticino si dota di un ordine scolastico che nel corso del secondo Otto- e soprattutto del Novecento diventerà un cardine dell’istruzione popolare in Ticino: le scuole maggiori.

Dietro questa denominazione si nasconderanno in realtà, nei vari momenti della storia, realtà e curricoli molto diversi che però hanno in comune l’idea di non considerare conclusa la formazione di un giovane con l’apprendimento delle abilità di base (il famoso leggere, scrivere e far di conto) e di puntare alla formazione di un cittadino sufficientemente formato da poter partecipare alla vita pubblica in tutti i suoi aspetti. Solo nel Novecento le scuole maggiori diventeranno una vera scuola secondaria.

Legge in pdf (sezione IV della Raccolta delle leggi del 1847)

In un’altra legge, che fa parte dell’importante pacchetto di leggi votato dal Gran Consiglio il 9 giugno 1843 sulle scuole elementari (p. 330 della Raccolta sistematica del 1847), si chiarisce la questione del passaggio dall’istruzione elementare inferiore alle scuole maggiori.

Programma della scuola normale di educazione domestica (1945)

Questa formazione per docenti era rivolta a sole donne. Rispondeva al bisogno di avere delle docenti qualificate “per i corsi ambulanti di economia domestica dello Stato, per l’insegnamento della economia domestica nelle scuole professionali femminili on in qualunque altra scuola scuola o istituto in cui viene impartita tale materia” ed era posta sotto la responsabilità dell’ispettrice delle scuole di educazione domestica. La vera curiosità però sta nel fatto che questa scuola aveva la sua sede presso l’Istituto di S. Maria a Bellinzona, cioè in una Scuola privata. Più tardi, nel 1958, la formazione sarebbe stata integrata nella Scuola magistrale. 

Programma in pdf